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A distanza di poche ore dall’accaduto, giungono alcune riflessioni del Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese, in merito all’incendio risultato doloso che ha coinvolto numerosi mezzi della ditta Federico.
«Fino all’ultimo abbiamo sperato che l’esito potesse essere diverso, ma purtroppo non è stato così.
Auspicavamo non si trattasse dell’ennesima mortificazione per il nostro territorio. Invece, il ritrovamento di una tanica di benzina conferma, purtroppo, che l’incendio di quattordici autobus di proprietà della Ditta Autolinee Federico è di origine dolosa. Un’altra pagina negativa a cura dei soliti “noti” che, con l’ennesima azione indegna, mettono in ginocchio una delle più importanti e solide realtà imprenditoriali calabresi che dà occupazione a quasi trecento persone. E’ evidente che, ancora una volta, nella Locride, in modo indisturbato ed impunemente, si possa, sciaguratamente, mettere a ferro e fuoco un intero territorio. Dopo i noti, gravi e tristi episodi di Brancaleone, Gioiosa Jonica, Martone, San Giovanni di Gerace, Bianco, Monasterace e Gerace, ieri è toccato a Locri. Quale Comune e quale azienda o attività economica del territorio saranno il prossimo obiettivo? E’ solo una coincidenza che sia stata colpita “mortalmente” un’azienda che svolge un servizio pubblico e mette in “collegamento” gran parte del territorio? Quando finirà tutto ciò? Quando il Governo ed il Parlamento si renderanno conto che esiste un problema Locride? Quando si decideranno ad affrontarlo con azioni concrete e non con le solite e sterili “passerelle” di solidarietà? Può una sparuta minoranza criminale continuare a tentare di impedire lo sviluppo di un territorio? E’ normale che i parlamentari calabresi – eletti anche con il consenso dei cittadini della Locride – continuino ad ignorare l’esistenza di un problema che riguarda la sicurezza di un vasto territorio e la tranquillità della sua popolazione? Oggi è il giorno della rabbia, dell’indignazione, del disgusto, del disagio, dello sgomento, ma domani è un nuovo giorno ed in tutti noi, ancora una volta, prevarrà certamente, sempre più forte, il desiderio di reagire, di non dargliela vinta. Ed alla fine, sono certo, vinceremo Noi. Vincerà il popolo onesto.
W la Locride. W i cittadini onesti della Locride.»