manifestazione femminsitaTrattamento di inversione dell’aborto da “pillola del giorno dopo”. E’ un allarme di Open Democracy che lascia a bocca aperta, una questione da aprire subito da parte delle organizzazioni dei diritti delle donne, che già stanno si stanno muovendo in questa direzione ma anche una questione di bioetica fondamentale e grave.
La storia è stata denunciata dall’inchiesta dell’organizzazione globale e riportata da euronews (link in calce).
Nata dai movimenti antiabortisti americani il trattamento prevede, senza alcun supporto scientifico, di poter invertire gli effetti della pillola RU486 con una dose massiccia di progesterone che “invertirebbe” l’aborto.
Efficacia – non dimostrata e con addirittura effetti collaterali, tant’è che la sperimentazione pare sia stata interrotta a causa di emorragie gravi in un quarto delle pazienti. Eppure l’inchiesta denuncia la prescrizione da parte di medici non solo in America ma anche in Europa.
Strumentalizzazione e manipolazione. Per essere utilizzata vuol dire che una donna assume per sua scelta la RU486 e poi decide di pentirsene, situazione paradossale e poco corrispondete alla realtà a meno che non si inserisca la pressione delle organizzazioni antiabortiste che, come sappiamo, e soprattutto negli Stati uniti, operano azioni di pressione psicologica all’uscita dei centri per l’aborto. Una condizione di legge e della libertà di scelta che in Europa deve trovare immediata tutela.
Fonte: https://it.euronews.com/2021/03/25/in-europa-si-diffonde-terapia-priva-di-fondamento-scientifico-per-invertire-aborto-farmaco?fbclid=IwAR2LLROsCBhDBAORApo0Eq_indZ-h_m0wrH0Ffe4A0AKH0XovyRIRCx8DeI