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La Commissione regionale pari opportunità  dopo l’incontro di Reggio Calabria , tenutosi lo scorso 18 luglio ha prodotto il documento che dimostra la capacità delle donne calabresi di determinarsi e unire le forze per una battaglia comune. Alla stesura del documento ha partecipato anche la Casa delle Donne di Fìmminatv. Il documento ha come oggetto  l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna per discutere dell’inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale della Regione.

“Per la Commissione presieduta da Cinzia Nava è stata sempre alta l’attenzione sull’ accesso delle donne nelle Istituzioni e segnatamente la proposta di legge che garantisce una maggiore presenza delle donne nell’ Assemblea regionale.

Dal dibattito, molto partecipato e svoltosi il 18 luglio scorso a Palazzo Campanella con all’ oggetto la doppia preferenza di genere, è emerso che ormai non si può più rinviare il provvedimento legislativo, visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali. Per la Calabria, se ciò accadesse, sarebbe un danno.

Alla riunione pubblica – ha relazionato la presidente della CRPO Calabria Nava – hanno partecipato, la consigliera regionale Flora Sculco, il sindaco della città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, l’on. Lella Golfo (presidente della Fondazione Marisa Bellisario nonché colei che si è impegnata per l’approvazione della legge sulle quote di genere nei CdA e nei collegi sindacali delle società quotate in Borsa e partecipate) assessori con delega alle pari opportunità delle cinque provincie calabresi, dalle cpo comunali e della città’ metropolitana di Reggio Calabria e un alto numero di rappresentanti di organizzazioni femminili, dalla Fondazione Marisa Bellisario (presente Lella Golfo) a Fidapa, WWW, Casa delle Donne di FìmminaTV e Cgil regionale.

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Da ogni intervento, si è sostenuto con forza che non ci può essere democrazia paritaria, se non si permette alle donne di sedere nei consigli regionali, come d’altre esige la legislazione europea e nazionale.

La presenza delle donne nelle rappresentanze istituzionali consente una lettura più responsabile dei bisogni delle stesse donne e della società civile e va nella direzione di concretizzare importanti principi costituzionali ( art.51) e quanto prescritto dalla legge nazionale 20/2016. Obiettivo che deve essere condiviso sia dalle donne che dagli uomini. Perciò, si è sostenuto che le donne e le loro istanze cercheranno sempre il dialogo e il confronto, poiché in gioco non è il destino dei singoli, ma la crescita del sistema democratico calabrese.

Dalla conclusione del dibattito si è auspicato che la legge sulla doppia preferenza di genere sia messa all’ ordine del giorno di una prossima riunione consiliare per essere discussa ed approvata, cosi da consentire ai calabresi di poter votare alle prossime elezioni con la norma di accesso paritario.

Si è chiarito che la norma rappresenta una facoltà e non una imposizione, infatti con essa si dà all’ elettore la facoltà di votare in una stessa lista un candidato di sesso maschile e uno di sesso femminile. E’ una lotta per l’affermazione di un diritto e attraversa orizzontalmente ogni schieramento politico, come ha precisato la consigliera Flora Sculco, l’unica donna eletta in Consiglio che già nel 2015 si è attivata per l’approvazione della legge.

Si è partiti, prima di trarre le conclusioni, da alcune considerazioni generali :

  1. quando il sistema, politico o economico, non funziona, è necessario introdurre degli strumenti persuasivi. La presenza di una sola donna in Consiglio regionale è il sintomo di una malattia da curare e, laddove applicata, la doppia preferenza di genere ha dimostrato di riportare gli organi di governo a una situazione di maggior equilibrio;
  2. è la legislazione nazionale a essersi già espressa in questa direzione con la legge 215 del 2012 per quanto riguarda i comuni e la legge del 3 febbraio 2016 che indica le specifiche misure da adottare ai fini della «promozione delle pari opportunità» tra donne e uomini, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali adottabili a livello regionale;
  3. numerose Regioni si sono già adeguate e la Calabria non può esser da meno.

La deputata  Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, nonché colei che ha portato all’ approvazione la legge sulle quote di genere nei CdA e collegi sindacali delle società quotate in Borsa e partecipate con la sua relazione ha così dichiarato: “Il grande successo e gli inaspettati risultati raggiunti dalla legge sulle quote di genere – ha dichiarato l’On Golfo – dimostrano che quando il sistema, che sia politico o economico, non funziona è necessario introdurre degli strumenti coercitivi. La presenza di una sola donna in Consiglio regionale è il sintomo di una malattia da curare e, laddove applicata, la doppia preferenza di genere ha dimostrato di riportare gli organi di governo a una situazione di maggior equilibrio. D’altro canto è la legislazione nazionale a essersi già espressa in questa direzione con la legge 215 del 2012 per quanto riguarda i comuni e la legge del 3 febbraio 2016 che indica le specifiche misure da adottare ai fini della «promozione delle pari opportunità» tra donne e uomini, declinandole sulla base dei diversi sistemi elettorali adottabili a livello regionale. Numerose Regioni si sono già adeguate e la Calabria non può esser da meno. Avere un maggior numero di donne al governo della Regione non è una questione di parità o di genere ma di semplice democrazia e crescita. Le istanze delle donne calabresi hanno il diritto di essere rappresentate al governo della Regione e solo con una congrua presenza femminile potrà garantire un’amministrazione moderna, trasparente e attenta alle tante problematiche femminili, occupazione al primo posto. Bisogna accelerare, non perder più tempo ed è necessario che non solo le donne facciano fronte comune ma che gli uomini illuminati e lungimiranti combattano al loro fianco questa battaglia di civiltà e progresso”.

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Sentito e incisivo anche l’intervento della consigliera di parità della provincia di Catanzaro, Elena Morano Cinque e della dott.ssa Caterina Ermio, vice presidente della commissione pari opportunità della provincia di Catanzaro.

Importanti comunque tutti gli interventi e da più parti è stata dichiarata la pronta disponibilità ad avviare e mantenere il dibattito fino al raggiungimento di un risultato degno di un paese civile

Dall’ assemblea pubblica è, così,  risultato evidente che l’attenzione delle donne calabresi sui lavori del Consiglio Regionale sarà massima fino al raggiungimento dell’obiettivo: permettere l’equo accesso alle tornate elettorali regionali per uomini e donne.

Questo obiettivo  deve essere frutto di interventi motivati, non solo voluto dalle donne ma anche dagli uomini. Ecco perché la CRPO della Calabria aveva invitato all’assemblea pubblica i consiglieri regionali, proprio per chiedere personalmente a loro, uomini, un impegno all’introduzione della legge doppia preferenza.

Si è tuttavia consapevoli che nei consiglieri regionali maschi, a incominciare dal presidente Nicola Irto, vi sarà grande attenzione al tema e che, consapevoli dell’importanza della sfida, daranno il necessario contributo per irrobustire e migliorare la qualità della democrazia calabrese.

Valentina  Femia