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Il ruolo delle donne è stato fondamentale nella costruzione dell’UE, anche se le loro vittoriose battaglie sono passate spesso sotto silenzio.

Durante le devastazioni della I e II guerra mondiale tante erano le donne che lottavano con straordinario coraggio per i diritti umani.
Tra le due guerre, Louise Weiss, giornalista e figura politica, invocò a gran voce una riconciliazione e una pace durature tra Francia e Germania.
Irena Sendlerowa, che durante la II guerra mondiale combatteva nella resistenza polacca nella Varsavia occupata dai nazisti, portò clandestinamente fuori dal ghetto 2500 bambini ebrei, ai quali assicurò un rifugio e una nuova identità.
Quando in Europa Orientale alla II guerra mondiale seguì il regime comunista Elisabeta Rizea divenne un simbolo della resistenza rumena, per l’aiuto prestato ai gruppi anticomunisti mediante comunicazioni e approvvigionamenti, che le costarono la detenzione in carcere per un totale di 12 anni.
Negli anni seguenti, con la continua evoluzione di scienza e società civile, furono le donne a dare spinta all’Europa nel rafforzamento del proprio ruolo di guida.
Nel 1979, Simone Veil divenne presidente del primo Parlamento europeo eletto, diventando così la prima di tante altre donne che hanno occupato e occupano un ruolo politico di grande responsabilità.
Sofia Corradi, docente italiana di formazione permanente, è stata l’ideatrice del programma Erasmus, inaugurato nel 1987 e che ha permesso a migliaia di studenti di viaggiare e studiare in tutta Europa.
Con le nuove opportunità offerte dal XXI secolo, le donne possono accedere a ogni tipo di lavoro.
Ana Patricia Botín, spagnola, presidente esecutivo del gruppo Santander si è impegnata affinché la banca fosse la prima a testare i versamenti in bit-coin, e nel 2014 è diventata la prima donna alla testa della più grande banca dell’Eurozona.
Pioniera nel campo musicale, Susanna Mälkki, direttore d’orchestra finlandese, dirige stabilmente l’Orchestra Filarmonica di Helsinki dal 2016.
Oggi, le donne danno il loro contributo alla costruzione dell’Europa di domani, consolidandone i traguardi del passato e rinsaldandone le fondamenta per il futuro.

(Fonte: Parlamento europeo)