movimundiLa nostra rubrica comincia oggi, con la storia di donne che, senza aspettare altri, si sono messe al lavoro per risolvere problemi. Sociali, ambientali, politici, esistenziali, imprenditoriali, scegliete voi un tema e troverete molte donne che stanno già attivamente agendo. Ne abbiamo raccolte così tante, in questi sette anni di lavoro che, siamo convinte, la Calabria verrà salvata dalle donne. Non è uno slogan, nè un grido di battaglia, piuttosto una semplice constatazione. Vi ritroverete a convincervi che sta accadendo davvero, non sarà facile ma sarà, secondo la nostra lettura degli ultimi anni, il mondo femminile a cambiare le cose nella nostra regione.

Come sta avvenendo con il gruppo spontaneo Movìmundi, ogni calabrese sa cosa significa (siccome però non solo i calabresi ci leggono lo spieghiamo subito: Muoviamoci! Una esortazione a darsi da fare). Un modo di dire molto diffuso che è letteralmente una spinta ad agire.

Tutto nasce da una comunità di docenti che si è allargata, naturalmente protagonisti sono anche gli uomini, la componente femminile è però molto forte.

Un gruppo di persone che si sta preoccupando seriamente per l’ambiente, una coscienza civile che non vuole arrendersi all’inevitabile implosione della natura, uccisa dalle politiche dei paesi evoluti. Un monito a  tutti, contribuiamo all’inversione di tendenza, lavoriamo a rendere l’ambiente più sano, pulito, accogliente. Rispettiamo la Natura, insomma.

 

Abbiamo quindi rivolto loro alcune domande, hanno risposto in tanti; di tanti quindi, nel corso delle prossime settimane, pubblicheremo le risposte, cominciando dall’anima stessa del gruppo, Liliana Ielasi.

E’ interessante come l’individuazione del potere delle donne (in senso lato della capacità, della consapevolezza, non del potere come coercizione o sopraffazione), il gruppo lo abbia individuato nell’ancestrale legame tra la donna e la capacità e la propensione a dare la vita.

Senza necessariamente passare dall’esperienza fisica del parto, secondo Movìmundi, è il legame tra la natura femminile a dare la vita e il suo atavico senso di protezione della stessa, che spinge le donne ad essere più empatiche con le soluzioni da intraprendere per preservarla, la vita, senza eccessivo spazio per il sè ma con la consapevolezza delle azioni che mettano al centro le soluzioni e non le persone.

Ma andiamo alla nostra intervista.

Un movimento nato tra le donne e in ambito esclusivamente scolastico. Allargato a tutti ma nato da esigenze didattiche e di coscienza civile. Perché proprio adesso… e perché soprattutto donne?

LILIANA a seguito del decennio 2005 -2014  proclamato dalle Nazioni Unite come decennio dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile ,  le scuole hanno avuto a che fare, chi più chi meno, nella loro programmazione, con le tematiche che riguardano suddetto tema e quindi  trattare tematiche riguardanti : cambiamenti climatici, disboscamento, risorse idriche, gestione dei rifiuti i temi dello sviluppo sostenibile. Abbiamo constatato che da allora poco è cambiato nella società e che certamente per un bambino il modello principale  da seguire viene quasi sempre dalla famiglia per cui, se gli adulti sono presi da una società USA E GETTA che ha portato ai problemi ambientali odierni, difficilmente accetterà modelli comportamentali più virtuosi che richiedono più rinunce, meno sprechi e quindi meno consumismo. D’altronde non c’è più tempo da perdere e la nostra è l’ultima generazione che può ancora fare qualcosa per il futuro di questi giovani

Essere maggiormente donne è una conseguenza del fatto che nella scuola prevalgono più  insegnanti donne e che, in quanto tali, non smettono mai di essere mamme per cui, sono particolarmente preoccupate del futuro dei loro figli. Le mamme mettono a rischio la loro vita per la nascita di un figlio e giustamente non possono accettare  che questo figlio non possa godere di un futuro migliore del nostro.

 

L’imminenza degli effetti catastrofici dell’impatto dell’uomo sull’ambiente ci rende tutti responsabili di quello che accadrà da oggi a 10 – 20 – 30 anni… come pensate di smuovere le coscienze?

LILIANA  : il primo passo per il cambiamento è far SAPERE cosa sta accadendo per poi RIFLETTERE sulla causa dei problemi e di conseguenza AGIRE per invertire la rotta. Noi vogliamo partire dal primo gradino: CONOSCERE e far CONOSCERE si, perché anche noi di Movìmundi stiamo cambiando man mano che conosciamo e cosi ci adoperiamo a far CONOSCERE realizzando sculture,  eventi a tema , presenza a incontri in cui ci invitano a relazionare, parlando con amici, parenti e conoscenti  ma anche i social ISTAGRAM  e FB .

 

Perché in Calabria, terra dai lunghissimi elenchi di inefficienza istituzionale nel settore dell’ambiente (discariche, ritardo ventennale nella raccolta differenziata, tolleranza dell’abusivismo), dalle terribili inchieste sulle discariche della ‘ndrangheta (i veleni sottoterra e nel mare), dalla bassa attenzione dei cittadini (discariche lungo i torrenti, abusivismo edilizio, mancato rispetto delle regole dello smaltimento), dovrebbe cambiare tutto dal basso? Perché secondo voi è dalla gente che passerà il cambiamento?

LILIANA : la maggioranza dei Calabresi non è gente cattiva o mafiosa ma certamente, anche se civile e onesta,  ha sempre pensato di:  essere impotente come singolo cittadino;  che non tocca a lui cambiare le cose ma a chi ci governa; che è meglio farsi i fatti propri; che ciò che è esterno al perimetro della mia casa non è di nessuno o non mi riguarda ecc, ecc… E’ vero, non possiamo cambiare tutto e subito nel mondo ma certamente tante piccole cose si , nel nostro quotidiano le possiamo cambiare e come,  sempre se siamo consapevoli delle nostre azioni  e così man mano cambiamo il nostro modo di comprare, di far la spesa, di spostarci, di consumare e abbandonare un’economia lineare basate sull’USA e GETTA e scegliere un’economia circolare . Ovviamente ciò che bisogna chiedersi costantemente è :  IO PER PRIMO COSA POSSO FARE’? oppure IO INTANTO INIZIO oppure NON ASPETTO LA SOLUZIONE DALL’ESTERNO

Le nuove generazioni: è a loro che dobbiamo pensare ma è attraverso loro che spesso pensiamo di poter risolvere il problema. Quale strumento dobbiamo davvero consegnargli per poter operare con maggiore efficacia?

LILIANA : E’ importante far capire loro che : 1) non bisogna mai smettere di porsi domande per  trovare risposte ai tanti problemi della vita; 2) non bisogna mai pensare di non poter far nulle per cambiare le cose; 3) avere sempre un progetto di miglioramento per se stessi e per la comunità; 4) che siamo tutti collegati tra di noi e con  l’ambiente e ciò che di buono o cattivo facciamo  prima o poi ci ritorna; 4) fare lo struzzo non giova a nessuno.

Perché, secondo voi, saranno le donne a cambiare la Calabria?

LILIANA :Le donne, calabresi e non, hanno da sempre rischiato la propria vita  per mettere al mondo un figlio, per 9 mesi sono stati 2 corpi in uno e anche dopo la nascita dedicano tutto il loro tempo a seguire la crescita del figlio, non dimenticano mai di essere prima di tutto madri anche quelle che figli non hanno o per scelta o per destino;  per nessuna ragione al mondo sono per la violenza,  per la guerra, per la distruzione, per un futuro che mette a rischio la sopravvivenza della propria prole. Al femminile sono la Natura, la Terra, Gaia  e quindi è come avere nel DNA la funzione di proteggere la vita anche al costo della propria.  Le donne agiscono se sanno come ogni loro azione determina una conseguenza positiva o negativa nell’ambiente e purtroppo di molte cose non ne sono a conoscenza perché le VERE NOTIZIE non sono diffuse anzi, senza rendersene conto alimenta l’usa e getta, la cattiva alimentazione, la disinformazione perché quando la stanchezza o lo stress le divora si rilassano e si distraggono con futili riviste e trasmissioni  o facendo shopping (forse fa parte del gioco per non essere cittadini attivi?).

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Raffaella Rinaldis