editoriale

 

L’assuefazione è una delle caratteristiche umane più pericolose. Non sono una psicologa ma mi rendo conto che tutto quello che deriva dall’abitudine e, poi, dalla conseguente dipendenza non porta mai a niente di buono. Dall’assuefazione ad un rapporto sbagliato, dove si arriva alla dipendenza patologica, all’assuefazione alle droghe, dove si cerca sempre più qualcosa di forte, fino ad arrivare all’assuefazione alle notizie terribili, femminicidi, infanticidi, stragi, guerre “fuori porta”…

Una novità, diciamo una evoluzione, è l’onda emotiva a tempo. A seconda di quanto eclatante sia il caso si può prevedere una durata reattiva più o meno lunga, una serie di azioni emblematiche più o meno incisive, una strada dedicata, un evento che diventa ciclico.

Così è l’animo umano, quello lavorato bene dalla frenetica e vorace macchina della comunicazione, che rilancia ogni giorno. Che urla le notizie, che le stereotipizza e le costruisce, tralasciando poi i veri scandali.

Così ci siamo assuefatti all’ennesimo avviso di garanzia per politici o manager, ci siamo assuefatti agli sbarchi di disperati, ci siamo comodamente adagiati al fatto che nel mondo ci siano persone che stanno morendo per le guerre, per la fame e le malattie banali che noi curiamo con una pilloletta o con i fiori di bach.

 

Così che ad un sindaco distruggano la macchina, che venga seguito da un altro paio di giovani primi cittadini, che in una città distruggano i simboli del lavoro amministrativo, che vengano minacciate aziende, che vengano bruciate aziende, che venga data alle fiamme, l’ultima, l’auto di un assessore regionale, anche questa diventa assuefazione.

Per fortuna esistono i gradi di indignazione, aspettiamo che avvenga il prossimo omicidio istituzionale, importante, che sconvolga tutti, perchè la gente si alzi di nuovo arrabbiata, che le persone facciano di nuovo fronte comune. In questo caso la nazione si scuoterà e reagirà con fermezza. Attenzione però, perchè l’omicidio Fortugno è già avvenuto, quindi il prossimo dovrà essere più sconvolgente altrimenti noi cittadini rimarremo tranquilli davanti al tg commentando l’accaduto, ne parleremo al bar e finirà tutto lì, pensando dove andrà a finire la nostra regione. E lo Stato farà altrettanto.

C’è ancora, infatti,  chi rischia di assuefarsi, lo Stato, che ancora a questa ondata di violenza – calcolata? Casuale nel suo accadere?-  non ha dato una risposta evidente.

Immagino che gli investigatori siano al lavoro, però, quello che adesso la gente che sa ancora indignarsi aspetta è che la risposta sia immediata e concreta.  Basta operazioni dal nome evocativo che mostrano la presenza dello Stato con le forze dell’ordine sulla strada (utile ma non risolutivo), basta con la carrellata di personaggi politici che lanciano idee e concretizzano poco, basta con l’assuefazione ai fatti di questo genere, dove esiste quasi un protocollo di reazione (per l’attentato: comunicato stampa – condanna del fatto – presenza per un mese – evento finale; per l’aggressione fisica invece: comunicato stampa – condanna del fatto – presenza per un anno – evento finale- convocazione assemblee istituzionali – celebrazioni di reazione – istituzione di un premio di rievocazione o borsa di studio);

quello che occorre invece è una concreta attività, ognuno con i mezzi di cui dispone. FimminaTv, nel suo piccolo, raccoglierà tutti i comunicati stampa, le interviste e le reazioni a caldo, stando però attenta a cosa verrà fatto nell’immediato e nel lungo periodo dalle stesse istituzioni statali che tanto avranno parlato, dai singoli politici, alle associazioni, alle organizzazioni che si saranno fatte vive a tutti i livelli, a chi ha già condannato  le recenti azioni appena dimenticate e a chi ha indicato strade da seguire e non ne sta percorrendo nessuna. Ad ognuno chiederemo cosa sta facendo per cambiare le cose . Non so se servirà a smuovere chi di dovere ma almeno noi la nostra parte l’avremo fatta.

Raffaella Rinaldis