Ci sono libri che nel tempo riescono a mantenere vivo l’interesse per il contenuto sempre attuale. E’ il caso di “Ragù di capra” scritto da Gianfrancesco Turano. Il giornalista de L’Espresso, giovedì 16 maggio, alle ore 17,30, presenterà il suo romanzo nella sede del Circolo di Catanzaro 1871 che ha organizzato l’evento in collaborazione con l’Associazione Gutenberg Calabria.

Pubblicato per la prima volta nel 2005 Flaccovio Editore e ristampato nel 2018 da Città del Sole Edizioni, “Ragù di capra” è un racconto che affronta il tema della ‘ndrangheta visto da una prospettiva diversa, nel quale in una trama suggestiva si sviluppano le vicende un rappresentante della borghesia milanese a cercare il supporto della ‘ndrangheta. Non si assiste a quello che viene definito “il contagio”. Protagonista è Stefano Airaghi, imprenditore milanese che per cercare di risolvere i suoi problemi economici cerca contatti con la ‘ndrangheta, un incontro che può essere considerato “inverso” rispetto alla consuetudine.

Nato a Reggio Calabria, Gianfrancesco Turano, giornalista e scrittore, ha lavorato come traduttore per Giunti Editore. Nel 1987 ha vinto il concorso per la Scuola di giornalismo Gino Palumbo del Corriere della Sera con cui ha collaborato. Nel 1989 è stato assunto al settimanale economico-finanziario Il Mondo e dal 2009 lavora a L’Espresso. In campo letterario ha scritto vari testi teatrali e vinto nel 1989 il premio Ater-Riccione per la drammaturgia. Ha scritto due saggi (Tutto il calcio miliardo per miliardo, 2007, Fuorigioco. Calcio e potere, 2012) e quattro romanzi oltre a Ragù di capra: Catenaccio (2006), L’ultima bionda (2007), Remedia amoris (2009) e Contrada Armacà (2014). Ha pubblicato, inoltre, inchieste su corruzione, riciclaggio, finanza offshore e altre realtà propulsive per lo sviluppo economico.