foto-ferragina-artistaSi è conclusa domenica 2 aprile la mostra collettiva ALLA RICERCA DEL PARADISO presso la galleria ArteSpazio La Vaccarella in vicolo della Vaccarella 12 ROMA. Tra gli artisti espositori è stato invitato Massimiliano Ferragina (www.ferraginart.onweb.it), calabrese di origine (Catanzaro 1977) ma romano di adozione. Un momento intenso e pregno di lavoro per Ferragina l’inizio del nuovo anno. Appena conclusa la rassegna premio OpenArt2017 presso la Biblioteca Agostiniana (Roma) eccolo in questa collettiva a interrogare le coscienze sulla finitezza dell’uomo e della donna come esseri umani ma destinati all’infinito, quindi al paradiso, come esseri capaci di “pensare l’Assoluto”, trascendenti. Ferragina ha proposto un dittico alla sua maniera, forte dal punto di vista cromatico e seduttivo nel suo potere narrativo. Adam&Eva, questo il titolo delle due opere.
“Ho scelto di riprendere il mito biblico della creazione dell’uomo e della donna per invogliare a riflettere che se Dio interviene nella scena umana è per ricordare all’uomo che è stato plasmato dalle sue mani. Adam ricorda che siamo fatti di terra, finiti, nel senso che abbiamo un fine: essere a immagine e somiglianza dell’Amore, ma abbiamo anche una fine e questa consapevolezza dovrebbe condurci all’affidamento al cielo. Eva invece è mater, madre, creando la madre dei viventi il Dio della Bibbia insegna che è nelle ossa della donna che si prosegue la creazione, la generazione, la donna anche intesa come ossatura di Dio stesso. Sei ossa del mio osso dice Dio ad Eva in Genesi, ovvero in ogni osso della madre Eva c’è il divino. Nel suo grembo Dio continua a seminare vita”. Così Ferragina vede la sua personale ricerca del paradiso. In una prospettiva biblica e spirituale. L’artista ancora una volta prova a coniugare l’arte emozionale con i complessi concetti teologici (che gli appartengono per formazione) riportando la funzione didattica nell’arte. Abbiamo chiesto all’artista di spiegarci perché nel senso di finitezza dell’uomo si nasconde il paradiso, ha risposto: l’uomo è facile all’esaltazione…dimentica facile chi lo ama e segue la disobbedienza come arma da usare contro i simili e contro il cielo, ed ecco l’infelicità! Accettare la finitezza umana ci permette di valorizzare, a parer mio, ogni singolo attimo, oggetto, emozione, della nostra vita come in un Eden dove tutto era al servizio dell’uomo e non il contrario. Sentirsi creatura porta a vivere il tutto con la sacralità e il rispetto dovuto, senza considerare nulla di proprietà. Ecco il paradiso, la libertà di gioire delle cose del mondo nella gratuità, in una dimensione di dono e non di possesso.
Ferragina non ha rinunciato nemmeno in questa occasione a utilizzare la sua arte come mediatrice di significati e linguaggio privilegiato per risvegliare la coscienza personale e collettiva. La mostra ha realizzato un notevole successo di pubblico. Nei progetti a breve termine dell’artista Massimiliano Ferragina una mostra al museo Michetti di Francavilla al mare CH, e una mostra evento in estate in Calabria ma tutto è ancora in working! Ferragina è anche impegnato nella promozione del suo primo libro “pensato come una mostra d’arte” dal titolo LE BEATITUDINI AL CONTRARIO. Ed. PALUMBI.
www.edizionipalumbi.it
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