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Nella foto, la big bench numero 400 posta a San Nicola Arcella (Cs)

 

A volte, per cambiare il modo in cui si guarda il mondo, basta sedersi. Farlo da un punto rialzato, magari, con il mare davanti e la storia alle spalle. Accadrà presto a Palmi, dove tra gli ulivi e i silenzi di Rovaglioso sorgerà una Big Bench, la prima dell’intera provincia reggina, settima in Calabria. Un’opera maestosa nella sua semplicità, figlia di un desiderio nato dal basso e diventato progetto corale.

 

L’idea ha preso forma grazie all’Associazione ‘Mbuttaturi della Varia di Palmi, in particolare alla corporazione dei Marinai, che ha seguito ogni fase dell’iter previsto dalla Big Bench Community Project. L’amministrazione comunale ha accolto con convinzione la proposta, approvandone l’installazione con delibera di Giunta. Durante la conferenza stampa, ospitata nella sala consiliare “Cardone”, il sindaco Giuseppe Ranuccio ha sottolineato come il progetto si inserisca pienamente nella visione di una Palmi che guarda avanti:

 

> «Abbiamo sposato questa iniziativa perché porta bellezza, partecipazione e nuove opportunità. È una tappa di un percorso più ampio di rigenerazione urbana e culturale che stiamo costruendo insieme ai cittadini».

 

 

 

Al suo fianco, l’assessore Giuseppe Magazzù ha definito la Big Bench «uno strumento prezioso per promuovere un turismo lento e consapevole», sottolineando il valore strategico dell’affiliazione alla rete internazionale:

 

> «Entrare nella Big Bench Community Project significa posizionare Palmi su una mappa globale di eccellenze paesaggistiche, capace di attrarre nuovi visitatori e raccontare la nostra identità attraverso esperienze autentiche».

Questa panchina gigante non sarà solo un belvedere panoramico. Sarà una dichiarazione d’amore collettiva per un luogo che, un tempo sottratto alla collettività, oggi torna a vivere: un bene confiscato alla ‘ndrangheta, riqualificato e restituito con dignità e cura.

E ogni passo lungo il sentiero che conduce alla panchina avrà un significato ancora più profondo, perché sarà dedicato a Giuseppe Bova, giornalista e ambientalista palmese, scomparso prematuramente, che tanto si è speso per difendere e raccontare il territorio.

Durante l’incontro, Eugenio Crea, già presidente dell’associazione ‘Mbuttaturi, ha ricordato: «Rovaglioso, per anni, è stato un luogo chiuso, quasi negato. Oggi è tornato libero grazie all’impegno di volontari, cittadini, istituzioni. Questa panchina è il segno visibile di un cambio di rotta».

L’intervento sarà pienamente rispettoso dell’ambiente: come illustrato dall’ingegnere comunale Antonello Scarfone, la struttura sarà realizzata in materiali ecosostenibili, senza alcuna cementificazione, e accessibile anche a persone con disabilità motorie: «Abbiamo scelto un approccio delicato, che preserva l’integrità naturale di Rovaglioso, esaltandone l’unicità senza intaccarla».

L’opera entrerà ufficialmente nella rete della Big Bench Community Project, la Fondazione nata nel 2021 per supportare installazioni capaci di generare valore culturale e micro-economie locali. Sono già 408 le Big Bench presenti in Europa, con altre 70 in fase di realizzazione.

Palmi si collegherà così non solo fisicamente ma anche digitalmente al network internazionale: grazie alla app Tabui, i visitatori potranno localizzare la Big Bench di Rovaglioso, ottenere informazioni storiche e culturali, e collezionare il timbro ufficiale nel proprio “passaporto delle Big Bench”.

Una modalità innovativa per valorizzare il turismo esperienziale e creare connessioni autentiche tra luoghi e persone.

 

Il progetto è finanziato anche grazie a una campagna di crowdfunding attiva su GoFundMe, che ha visto una partecipazione entusiasta sia da parte dei cittadini che dei palmese nel mondo. Un gesto corale che conferma come la rinascita di Rovaglioso sia una storia di comunità, di radici che non dimenticano.

 

Rovaglioso è mito e memoria. Qui, secondo la leggenda, sarebbe approdato Oreste, figlio di Agamennone, in fuga dalla sua colpa e alla ricerca di redenzione. Una storia antica che oggi si rinnova in ogni passo, in ogni sguardo che si perde all’orizzonte tra gli scogli e il mare.

 

Nel 2013, Legambiente ha riconosciuto Rovaglioso come una delle spiagge più belle d’Italia, premiando la purezza e il fascino incontaminato di questo angolo della Costa Viola. Oggi, a distanza di anni, quel riconoscimento si arricchisce di nuovi significati: legalità, libertà, partecipazione.

 

Palmi non alza solo una panchina.

Alza un simbolo.

Un invito a fermarsi, a guardare, a ricordare che la bellezza autentica non nasce mai da sola: è il frutto di una comunità che sceglie di custodirla, difenderla, farla crescere.

 

Per sostenere il progetto: https://www.gofundme.com/f/bigbenchproject-rovaglioso-palmi-rc?fbclid=IwY2xjawJ93IBleHRuA2FlbQIxMQABHpiEryxEVrwUJc_WEdmA3pY-Gj5suN2XFPfBDifdUgH0S8FdGaK1H35VJR07_aem_pviwBIa8GoLplvsr-ns_9w

 

Deborah Serratore