PALMI – Ci sono tradizioni che resistono al tempo, che arrivano a noi senza spezzarsi, integre. Tradizioni che, pur rischiando l’oblio, restano “senza sconzu”: intatte nella loro forza simbolica e spirituale. È a questa integrità della memoria che Domenico De Luca dedica il suo nuovo libro Senza Sconzu – Carri votivi e culti, dallo Stretto alla Piana di Gioia Tauro, pubblicato da Officine Editoriali da Cleto.
Il volume colma una lacuna storiografica riportando alla luce un patrimonio dimenticato: i carri votivi che per secoli hanno animato la vita religiosa della Piana di Gioia Tauro. Se la Varia di Palmi e la Vara di Messina sono celebri per imponenza e valore identitario, meno note sono le manifestazioni di Seminara, Rosarno, Polistena, Sant’Eufemia d’Aspromonte, custodi di una devozione popolare che, pur frammentata nel tempo, giunge fino a noi nella sua sostanza integra.
De Luca conduce un’indagine che intreccia archivi, cronache, fotografie e testimonianze, restituendo non solo le caratteristiche tecniche e costruttive delle cosiddette Vare o Bare, ma anche il loro significato più profondo: quello di essere veicoli di fede e identità collettiva. Il rigore della ricerca si intreccia con la forza narrativa, dando vita a un lavoro capace di offrire insieme sguardo storico e sensibilità antropologica, in cui ogni tassello conserva intatta la propria luce.
Già con La Tosse della Terra (2023), dedicata alle ferite sismiche della Calabria, De Luca aveva colmato importanti lacune storiografiche; con Senza Sconzu si ripete, restituendo le identità perdute dei paesi limitrofi a Palmi e dando dignità a tradizioni che rischiavano di rimanere sommerse dal tempo.
Il titolo stesso diventa chiave interpretativa. “Senza sconzu”, espressione dialettale che significa “non guastato”, “integro”, non è soltanto un rimando alla tradizione popolare, ma la dichiarazione di un intento: trasmettere al presente un patrimonio immateriale che ha saputo resistere, pur trasformandosi, restando fedele a se stesso. È questo il nucleo che affonda le radici a Messina e che trova la sua massima espressione nella Varia di Palmi, riconosciuta dall’UNESCO nel 2013 come patrimonio immateriale dell’umanità.
A impreziosire il volume sono le prefazioni di don Letterio Festa e Marina Rizzo, e la postfazione di Matteo Limongi, che ne arricchiscono le prospettive. E dietro le pagine, la mano di un autore che ha fatto della ricerca una forma di custodia: Domenico De Luca, nato a Scilla nel 1996 e residente a Palmi, già autore di La Tosse della Terra, saggio che gli è valso premi e riconoscimenti. Laureato in Scienze Storiche all’Università di Roma “Tor Vergata”, oggi è giornalista per Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce, dove si occupa di cultura, cronaca e politica territoriale.
Senza Sconzu – Carri votivi e culti, dallo Stretto alla Piana di Gioia Tauro è disponibile sul sito di Officine Editoriali da Cleto o tramite WhatsApp al numero 335 669 6982. Un libro che è sì ricerca, ma anche e soprattutto un invito a scoprire una memoria che non si è incrinata: viva, integra, “senza sconzu”.
Deborah Serratore