Palmi, 19 luglio 2025 – A quarant’anni dalla scomparsa dello scrittore e intellettuale Leonida Repaci, la sua dimora affacciata sulla Costa Viola torna a vivere grazie alla determinazione, al talento e al dono di una comunità. La casa, acquisita dal Comune nel 1981, è stata restituita alla cittadinanza nella sua veste migliore, divenendo ufficialmente una casa museo. Il merito è del gruppo La Raffica – composto dalla Scuola di Recitazione della Calabria, dall’Associazione Prometeus odv e dall’Azienda Agricola Natale Princi – che ha ristrutturato l’intero complesso esclusivamente con fondi propri, senza alcun finanziamento pubblico.

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Motore pulsante di questa rinascita è stato il progetto “Art for Repaci”, un’iniziativa che ha visto la partecipazione generosa di numerosi artisti, i quali hanno donato le loro opere per arricchire la collezione permanente della Casa Repaci. Un gesto concreto e prezioso, che ha trasformato la villa in uno scrigno di arte contemporanea, in dialogo costante con il lascito culturale di Leonida Repaci, di cui sono esposti anche dipinti originali.

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A presentare l’evento, con emozione e sobrietà, è stata la giornalista e progettista sociale Eliana Ciappina, che ha sottolineato il valore dell’impegno corale: «Quello che viviamo oggi è la prova che quando ci si crede davvero, anche i luoghi più feriti possono tornare a vivere. È la sintesi perfetta di cosa significhi collaborazione autentica tra istituzioni, associazioni e cittadini».

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Il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha ricordato l’impegno durato otto anni per restituire la villa alla città: «Oggi non restituiamo solo un bene immobile, ma un laboratorio di idee e di opportunità culturali aperto a tutti». Ranuccio ha anche annunciato il finanziamento regionale da 200.000 euro ottenuto nell’ambito del bando “Intervento SRD07 – PAC 2023-2027” per il rifacimento della strada che collega la stazione ferroviaria a Villa Repaci, un intervento che prevede l’allargamento della sede stradale, una nuova rete fognaria e l’illuminazione pubblica.

 

A testimoniare il sostegno istituzionale è stato anche il consigliere regionale Giuseppe Mattiani, che ha elogiato l’iniziativa: «Siete riusciti a ridare dignità a un uomo che ha portato la Calabria nel mondo. La Regione sarà sempre al fianco delle cose belle di questa terra».

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Il consigliere comunale Antonio Virgillito ha evidenziato il percorso che ha portato all’assegnazione della villa: «Abbiamo lavorato per costruire un bando credibile, con aspettative concrete sia per le associazioni che per i cittadini. La Raffica ha vinto questa sfida con passione, sacrificio e visione».

 

Tra gli interventi più attesi, quello di Walter Cordopatri, presidente della SRC – Scuola di Recitazione della Calabria, che ha ripercorso la nascita del progetto: «Quando il Comune pubblicò il bando, ero a letto con il Covid. Mi chiamò Natale Princi, che mi segnalò l’occasione. Poi abbiamo coinvolto Saverio Petitto e l’associazione Prometeus. Così è nata La Raffica, ispirata a un’opera di Leonida Repaci del 1918. Da quel momento è esplosa una sinergia fatta di lavoro quotidiano, confronto e follia creativa».

 

Cordopatri ha illustrato la visione futura del sito: «Qui nasceranno un caffè letterario, una distilleria, un’area di degustazione artistica, una spiaggia culturale sospesa tra la Guardiola e la pineta della Pietrosa. E persino l’“Olio del Poeta”, un olio d’eccellenza prodotto dall’azienda Princi. Tutto per onorare il genio di Leonida e Albertina Repaci. La nostra è una promessa di bellezza alla città».

 

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Saverio Petitto, presidente di Prometeus, ha sottolineato come ogni dettaglio della villa sia stato pensato per mantenere viva la memoria e offrire spazi inclusivi di cultura e aggregazione. Natale Princi, uomo di poche parole ma concreto nei fatti e nel portare a termine gli impegni presi, ha rivolto un breve saluto.

 

Ha preso la parola anche l’ingegnere comunale Antonello Scarfone, che ha offerto un’intensa riflessione sul valore della bellezza come categoria morale e sull’impegno civile necessario per custodirla: «Anche la bellezza è costantemente minacciata. Non solo dalle strutture che si degradano, ma soprattutto dalle immoralità, dalle appropriazioni indebite, dai soprusi. Oggi, nell’anniversario della morte di Paolo Borsellino, sentiamo forte il dovere di lottare per ciò che è giusto».

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A portare un sentito ricordo è stato anche Rocco Militano, dell’associazione Amici di Casa Repaci, che ha raccontato un commovente episodio legato a un viaggio di Repaci a Palermo, durante il quale volle personalmente distribuire le copie del volume dedicato a Villa Pietrosa ai membri del direttivo del premio Aletti. Militano ha ringraziato gli artisti che hanno aderito all’iniziativa “Art for Repaci”, ricordando la potenza simbolica di questo gesto.

 

Tutte le opere donate sono oggi esposte all’interno della Casa Repaci, arricchendo gli ambienti della casa museo inaugurata il 19 luglio. Tra le opere presenti, anche dipinti originali dello stesso Leonida Repaci.

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Gli artisti che hanno contribuito con opere pittoriche sono: Antonino Nucifora (2 opere), Antonio Galatà, Adriana Brando, Rodolfo Nucifora (2 opere, con lo pseudonimo Nuciforarte), Carmelita Caruso, Maria Teresa Borgese, Antonio Cerra (2 opere), Saverio Petitto, Francesco Ferrulli, Luciano Tigani, Elia Nasso, Lucia Saffioti, SUAN (Antonio Surace), Silvana Surace, Olga Smirnova, Pippo Barone, Rinaldo Greco, Giuseppe Palumbo (2 opere), Iaiadesign (Iolanda Squillace), Rosalba Monterosso, Mimma Mazzullo, Paolo Ventrice.

 

Per quanto riguarda la scultura, hanno donato le loro opere: Carmelo Raco (autore della statua a grandezza naturale di Repaci), CAM (Chiara Montebianco Abenavoli), Achille Cofano, Pasly art design (Pasqualina Tripodi), Nadia Riotto, Mimmo Tripodi, Anna Badolati, Vincenzo Ferraro, Anavlis.0 (Silvana Fiumara), Cosimo Allera, Assen Peikov.

 

L’inaugurazione è stata accompagnata dall’intervento musicale a cura dell’associazione musicale IbicoLab e da una performance teatrale ideata dalla SRC: “Dio e Albertina: tra sogno e realtà”, seguita da momenti di danza e musica che hanno unito emozione e talento. A chiudere l’evento, la voce di Paolo Pitrupi, la narrazione di Federica Sortino e la danza poetica di Carmela De Rosa.

 

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Casa Repaci è dunque un bene restituito alla collettività, una scommessa vinta sul potere dell’arte come dono di sè, dell’impegno e dell’amore per i luoghi dell’anima.

 

Deborah Serratore

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