patricielloSTRASBURGO, 28 Ottobre 2015 – Un regolamento atteso da tempo, voluto e sostenuto dal Parlamento europeo che ha lavorato con tenacia e grande determinazione in questi anni. L’abolizione delle tariffe di roaming mette il futuro delle telecomunicazioni europee finalmente sul giusto binario e dimostra, ancora una volta, che una maggiore integrazione significa maggiori possibilità di crescita e sviluppo, sotto tutti i punti di vista.

Commenta così Aldo PATRICIELLO, europarlamentare del Gruppo Ppe, la decisione del Parlamento europeo di abolire le tariffe roaming per l’uso dei telefoni cellulari all’estero a partire da giungo 2017.

Dal 15 giugno 2017, dunque, sarà possibile pagare telefonate e Internet al costo delle tariffe domestiche anche quando ci si reca in un altro Paese europeo. Una decisione, quella presa dall’Eurocamera nel corso della seduta plenaria a STRASBURGO, attesa da tempo da imprenditori e consumatori e che consentirà già dall’anno prossimo di ridurre sensibilmente i costi a carico degli utenti, considerando che il ricarico massimo sarà di 5 centesimi al minuto per le chiamate, 2 centesimi per i messaggi e 5 centesimi a megabyte per i dati.

Credo che questa sia una tappa molto importante sulla strada del completamento del mercato unico – afferma PATRICIELLO – Era importante, infatti, definire un quadro giuridico chiaro per dare le giuste risposte alle aspettative non solo dei consumatori ma dell’intero mercato delle telecomunicazioni. Finalmente – aggiunge l’eurodeputato azzurro – ogni cittadino europeo potrà utilizzare il proprio telefonino pagando la medesima tariffa ovunque, senza più sentirsi “all’estero” ma semplicemente a casa, in Europa. Credo inoltre che il provvedimento che abbiamo approvato qui a Strasburgo – spiega PATRICIELLO – inciderà fortemente su tutta la competitività del settore e, di conseguenza sulla capacità di sviluppo dell’intera Unione: un’Europa che stimola la crescita degli investimenti e che crea diritti attraverso un mercato ben regolato è un’Europa che accetta e governa meglio le sfide della modernità. Del resto – conclude l’europarlamentare molisano – la storia ci insegna che è da questi piccoli passi avanti che la UE ha tratto la spinta necessaria per dare forza e consistenza al proprio progetto politico.