gianluca
Sono passati undici anni da quel 24 maggio 2005. Un martedì di terrore e di morte.
Gianluca Congiusta, figlio bello e sano di una Siderno vittima della ‘ndrangheta, veniva ucciso barbaramente da una mano carogna e rapace allo stesso tempo. Armata, nel buio pesto della periferia a nord della città.
Capi, reggenti, miserabili, spietati.
L’orribile.
Dopo circa quattromila giorni il dolore è ancora lancinante.
Il Consiglio comunale di Siderno ricordando quella mezzanotte nera, non dimentica il giovane che diede speranza ed esempio. Il suo sorriso trionfale che contagiava, trasmetteva fiducia, non lasciava indifferenti.
Gianluca ci manca. Ci manca il giovane trentaduenne, la sua voglia di cambiamento; ci manca l’imprenditore, il suo fiuto. Ci manca il suo talento; ci manca il lavoratore inesauribile che ha dimostrato con i fatti che anche i luoghi marginali possono avere dignità, fare impresa, vivere senza scappare.
Vincere senza mafia.
Sono passati undici lunghi anni, decine e decine di stagioni vissute nelle tenebre.
È arrivato il momento di riprendere in mano lo spirito vincente di Gianluca, alzarlo in fronte al sole e spazzare via la cappa maledetta.
Paolo Fragomeni,
Presidente Consiglio comunale Siderno