Il 2 Maggio scorso, è stata inaugurata presso la Centrale Idroelettrica Taccani di Trezzo D’Adda a Milano Città Metropolitana, l’esposizione universale Milano Expo 2015 International Contemporary Art a cura di Giorgio Grasso e Bosmat Niron. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Nazionale di Cultura in collaborazione con Enel, Official Global Partner EXPO. E’ stata proprio questa grande azienda ad aprire le porte della prestigiosa sede Liberty della centrale Taccani in occasione di questo appuntamento universale. Una grande esposizione, una grande struttura ospitante ma anche un grande afflusso di artisti provenienti da tutto il mondo: saranno, infatti, oltre quattrocento le personalità che esporranno all’iniziativa con mille e più opere da ammirare con attenzione e dedizione. Vista l’importanza della mostra, il 24 Maggio e per ogni terza domenica del mese, l’esposizione ospiterà in anteprima un quadro ritrovato dell’artista Gustav Klimt, il Ritratto di Signora del 1917. L’opera sarà minuziosamente descritta dal critico d’arte Giorgio Grasso nella giornata della sua presentazione al pubblico: a Grasso, infatti, si deve l’intuizione che la tela era opera del grande maestro austriaco. Klimt ha ritratto Johinna Staude, l’amante della sua vita, sofferente nello sguardo e cupa nei colori; dopo cinque anni di studi, è arrivata la conferma dell’autenticità del quadro che sarà esposto in anteprima proprio all’ International Contemporary Art. I visitatori potranno quindi approfittare di un periodo di sei mesi per visitare sia la centrale sia l’esposizione universale. La struttura è capace di ospitare circa tre mila persone al giorno e l’idea di scegliere un luogo espositivo alternativo non fa altro che coniugarsi con le nuove idee vigenti dell’arte contemporanea: la necessità ritrovata di esporre in luoghi non accademici e standardizzati, ha sicuramente modificato l’ottica di riflessione riguardo al collocamento e l’esposizione delle opere d’arte.

Tra gli artisti partecipanti, anche la scultrice roccellese Mariella Costa, conosciuta a livello internazionale grazie alla sua preziosa attività artistica. Creativa da sempre, amante dell’arte, della cultura e della manualità, da imprenditrice è diventata artista scoprendo quasi per caso il dono della tridimensionalità. Le sue opere, esposte e apprezzate in tutto il mondo, sono testimonianza di un’arte viva e passionale, sociale e attenta alle nuove tematiche che la Costa, con grande tatto, sa sempre trasmettere al suo pubblico con delicatezza e positività. Le sue sculture realizzate in pietra, sono dimostrazione di un lavoro artistico difficile manualmente ma possibile e voluto, ricercato e ideato attraverso le forme e i colori che la Costa, tramite fasi elaborative come la lavorazione e la levigatura, riesce a far uscire da oggetti inanimati e spesso, di primo impatto ottico, privi di elementi naturali evidenti. La sua ricerca artistica non si ferma soltanto alla scultura ma comprende anche la vetrofusione, la pittura, la lavorazione su calcestruzzo areato, la decorazione su stoffa e molto altro ancora.

-Tra gli artisti partecipanti all’evento, troviamo anche le Sue opere. Quanto è stata grande l’emozione nel vedere esposte le Sue sculture a un evento di tale portata?

Grandissima l’emozione nel vedere le mie opere esposte in questo contesto così suggestivo, reso se possibile, ancora più affascinante dalle opere di tanti artisti provenienti da tante nazioni.

-L’inaugurazione della mostra è stata un successo. Tanta gente ha deciso di trascorrere delle ore dedite alla natura e all’arte. Come sono state accolte le Sue opere dal pubblico e quali sono state le riflessioni che Le sono rimaste più impresse?
L’inaugurazione è stata un successo assoluto, si sono registrate 1800 presenze di appassionati, esperti d’arte, ma anche gente comune che ha voluto trascorrere una giornata a contatto con le bellezze dell’arte e della natura.

-Quali sculture ha presentato in occasione della mostra e quale opera è stata più apprezzata?
Le mie opere sono state accolte favorevolmente dal pubblico, in particolare “Dietro la porta”, opera sperimentale in calcestruzzo scolpito e dipinto, dedicata a un tema molto delicato, qual è la pedofilia. Oltre a “Dietro la porta” , ho presentato “Amelie”, altra opera nello stesso stile della precedente; “Acqua” opera in ceramica che rappresenta una mano a mo’ di pugno, nell’atto di stringere acqua appunto; “A lookl in the dark” opera di design in granito nero illuminata (queste due opere le ho presentate pensando alla centrale idroelettrica, luogo dell’esposizione, acqua e luce appunto). Per finire non poteva mancare un’opera realizzata con una rara pietra calabrese, la breccia corallina: “Il respiro dell’anima”, figura femminile ricurva su se stessa.

-L’esposizione universale è stata curata nei minimi dettagli in un contesto nuovo, meno accademico e assolutamente contemporaneo. Cosa pensa di questa scelta espositiva?
E’ stata una scelta vincente, poiché il pubblico è attratto, oltre che dalle numerosissime opere esposte, anche dall’insolita location, perfettamente inserita in un parco naturalistico di notevole valore architettonico e paesaggistico, tanto che si sono registrate, fino ad oggi, 5.000 visitatori.

-Quanto è stato importante il confronto con gli oltre quattrocento artisti partecipanti all’ iniziativa?
Il confronto è sempre molto importante, ciascun artista ha la sua cifra stilistica, frutto del suo percorso artistico, umano e sociale. Il confronto non può che portare sempre ed inevitabilmente ad una nuova maturità artistica.

International Contemporary Art
2 Maggio- 21 Ottobre:
Giovedì- Venerdì: 16:00 – 19:00;
Sabato- Domenica: 10:00- 19:30. Ingresso Libero.

Intervista a cura di Giuseppina Laura Dominici