scuoladisabileIl caso della bambina disabile dell’istituto comprensivo “Monteleone-Pascoli” di Taurianova esclusa dall’uscita didattica della sua classe è l’ultimo di una lunga  serie di episodi di identica gravità ed evidenzia un approccio alle problematiche della disabilità scolastica che non può non dipendere da una professionalità degli operatori che si attesta molto al di sotto dei livelli da considerare ottimali.

Anche in questo caso -come nel precedente di Francesca Crea- la causa dell’esclusione appare a prima vista da ricercare in un corto circuito comunicativo tra scuola e famiglia. Il problema però non è il cortocircuito  -in sé suscettibile di essere derubricato  ad episodio isolato-  ma il contesto in cui si genera, caratterizzato – come emerge da molti indizi che si potrebbero analizzare singolarmente- da una visione della presenza del disabile nella classe non come la norma ma, ad onta delle affermazioni “scolasticamente corrette”, come un’eccezione da gestire con il minimo di danni per tutti, soprattutto per gli operatori. E’ inevitabile, sulla base di siffatto background, che prima o poi l’incidente si verifichi e nasca lo scandalo, al quale poi si appongono pezze peggiori del buco.

Come associazione ADDA continueremo vigilare, con la collaborazione soprattutto dei genitori, per denunciare all’opinione pubblica episodi come quello di Taurianova, ma ci adopereremo altresì per cambiare la cultura degli operatori scolastici, che dovranno essere formati per considerare, nei fatti e non a parole, la disabilità come un motivo di esclusione
Vito Crea-Presidente

Domenico Distilo-Addetto Stampa

ASSOCIAZIONE ADDA

 

 

 

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